Storia della Vespa!!! Dal 1945 ad oggi

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A cura di Nicola Cacciola Responsabile storico Vespa Club Messina

Nel 1946 l’Italia esce distrutta dalla guerra, mancano i generi di prima necessità, manca il lavoro. Il popolo con le proprie mani ricomincia a ricostruire per cercare di ritornare alla normalità e poter ricominciare a vivere una vita dignitosa. La Piaggio che con i suoi stabilimenti della Liguria e della Toscana operava già nel settore aeronautico. Dai primi anni del 1900 operava anche nel settore bellico e con i suoi potenti motori stellari produceva il P 108, un quadrimotore con una apertura alare di 26 metri. Alla fine della guerra gli stabilimenti Piaggio rimasero un cumulo di macerie e gli operari da 10000 prima della guerra a 60 operai nel 1945. Alla fine della guerra nelle nostre città molte strade e ponti erano impraticabili e bisognava rimettere in moto la mobilità per poter riavviare l’economia del paese, mentre l’industria lamenta l’assoluta mancanza di materie prime, si mette in moto un sistema di recupero di metallo dall’uso dei rottami dei residuati bellici, per recuperare alluminio ed altri metalli per poter ripartire alla ricostruzione. Un po’ alla volta il paese si rimette in marcia, alcuni pedalando in bicicletta mentre i più fortunati in sella delle moto, ma la insufficienza dei mezzi pubblici o di un mezzo di trasporto a buon mercato mette in sofferenza la gran parte del popolo italiano. Ecco che Enrico Piaggio in questo quadro sociale viene l’idea di lanciare un mezzo tutto nuovo. Per poter contribuire a riportare il paese alla normalità Enrico Piaggio per la costruzione di questo nuovo progetto si affida ad uno dei suoi uomini migliori, Corradino D’Ascanio, un geniale progettista aeronautico. Con l’incarico di dover costruire un veicolo semplice, economico e alla portata di tutti, D’Ascanio fa partire il progetto da chi lo deve guidare disegnandolo seduto comodo. Da qui l’ingegnere disegna la sagoma del mezzo facilitato da quella sagoma seduta del guidatore. La Vespa di D’Ascanio è preceduta da un altro mezzo progettato negli stabilimenti Piaggio negli ultimi mesi di guerra dall’ingegnere Spolti.

Il mezzo a causa della sua forma e stato chiamato dagli operai che l’anno costruito “Paperino” Enrico Piaggio resta colpito di quel progetto ma non ne apprezza le linee di come è stato progettato per la presenza di un tunnel centrale che metteva in difficoltà la guida delle donne in gonnella.

 

L’MP6 il progetto di Corradino D’Ascanio dalle forme tondeggianti e comoda per la guida, uno scooter carenato con cambio al manubrio e il motore collegato direttamente alla ruota posteriore. Il progetto entusiasma Enrico Piaggio che per la forma e per il rumore esclama…Sembra una Vespa!!!


NASCE LA VESPA
Nell’Aprile del 1946 viene immessa sul mercato con i primi cinquanta pezzi di cui quarant’otto vengono venduti immediatamente mentre due gli rimangono in magazzino, nonostante questo mette in produzione coraggiosamente altri 2500 pezzi.

 

 

Vespa 98 1^ serie
Lo scudo anteriore è curvato ad arco, le sacche laterali sono fissate alla scocca, la sinistra tramite viti con dadi, la destra con due pulsanti a molla. Sulla scocca lateralmente vi sono due canalette a forma di U, all’interno delle quali si trova una guarnizione della stessa forma che serve ad eliminare il contatto diretto tra scocca, telaio e sacche. Il parafango anteriore ha una parte movibile per la sostituzione della ruota. Il serbatoio in alluminio e la chiusura del tappo è a scatto. Il rubinetto della miscela è del tipo a tirare privo di riserva. L’antifurto (bloccasterzo) è costituito da due piastre forate, una fissa sul telaio e una nella parte anteriore del manubrio che combaciano girando lo sterzo verso sinistra. Nel foro si può inserire un lucchetto. Le manopole a righe orizzontali sono di colore grigio chiaro. In corrispondenza al manicotto-cambio c’è una vite che serve da fine corsa. L’interruttore della massa di spegnimento motore a pressione è situato nel telaio tra lo sportellino del carburatore e la sella del guidatore. Il fanalino posteriore è a forma conica, la sella del guidatore è priva di molleggio nella parte posteriore il molleggio è assicurato da due molle cilindriche. Questa Vespa è priva di cavalletto. A fermo viene appoggiata lateralmente su due mezzelune in alluminio fissate nelle parti terminali delle pedane.

 


Vespa 98 2^ serie
Per evitare il contatto diretto, le sacche laterali sono ora dotate di una guarnizione in gomma nera molto più grande e dal disegno completamente diverso. I canaletti di alluminio sono scomparsi. Il telaio è stato ridisegnato nello scudo anteriore e nella parte posteriore, la sacca lato motore non è più fissata tramite pulsanti, ma con due clips girevoli. Il serbatoio della miscela è in lamiera di ferro.

 

 

 

 

 

 

Vespa 98 3^
In questo modello il parafango anteriore è più snello, privo della copertura a sportello che si doveva toglie per cambiare la ruota. Il fanalino posteriore cambia la forma e diventa cilindrico, la forcella monta una serie di sfere anche nella parte alta del canotto sterzo, il mozzo della sospensione anteriore non è più in ferro ma in alluminio. Nella parte bassa della trave centrale del telaio, in corrispondenza della penultima bacchetta del cambio, una protezione evita che il piede del passeggero ostacoli il movimento della bacchetta.

 

 

 

 

 

Vespa 98 4^ serie
Tutti i particolari del telaio sono identici al modello precedente. Il prefisso e il numero del telaio sono posti sulla parte estrema del telaio, vicino alla parte più stretta della sella anteriore. il prefisso e il numero del motore sono situati sulla fusione del carter, sopra il prigioniero di fissaggio motore alla traversa.

 

 

 

 

 

 

Vespa 98 Corsa
E’ la prima Vespa da corsa costruita da piaggio, da assegnare ai concessionari per partecipare ai vari circuiti cittadini. La vespa derivata dal modello di serie ha la particolarità di avere lo scudo ristretto e molto bombato ed il manubrio di ridotte dimensioni. Non monta il clacson per motivi di alleggerimento. La sella sportiva è in posizione molto arretrata in modo che il pilota si possa allungare in avanti, c’è una protuberanza davanti alla sella in modo che il pilota possa stringere il telaio in mezzo alle gambe. Viene montato anche nella parte posteriore una sospensione composta da un balestrino che appoggia direttamente sopra il braccio supporto motore, i comandi a pedale sono arretrati. Il motore è privo di messa in moto e proprio sul posto dove dovrebbe alloggiare la leva il carter è tagliato per aumentare l’inclinazione dello scooter in curva.

 

 

Vespa 125 V1T
Il tubo sterzo (Forcella) assume una nuova posizione: si trova nella parte destra della ruota anteriore, il mozzo della sospensione è dotato di un sistema di molleggio completamente nuovo, monta una molla verticale in linea con la forcella. Le aste che comandano il cambio nella parte bassa passano all’interno del telaio per poi riuscire vicino al perno che fissa la traversa sul motore. Viene montata per la prima volta una sospensione completa, formata da molla ed ammortizzatore idraulico, la sacca lato motore è fissata alla carrozzeria da due tiranti e la chiusura si innesta sul telaio per mezzo di un’apposita staffetta con chiusura a molla. Il cofano motore e stato aperto nella parte bassa centrale per dare modo al motore di oscillare. La sella viene dotata di una molla anche nella parte anteriore, per la prima volta viene montato un gancio porta borse. Nei primi modelli l’interruttore delle luci ed il fanalino posteriore sono gli stessi montati sulla Vespa 98 ma di seguito verranno cambiati, l’interruttore assume la forma di un ventaglio, mentre il fanalino posteriore e privo di bordo. Il clacson cambia forma con vite di registro esterna centrale. Il faro anteriore di diametro di 95 mm. Lo sportellino di accesso carburatore non ha più la linguetta di ferro ma una molletta che lo tiene aderente alla carrozzeria. Il serbatoio ha un nuovo rubinetto completo di posizione riserva. Sulle manopole appare lo stemma Piaggio e mantiene i due tappi di alluminio. Sullo scudo anteriore lo stemma Piaggio ha la scritta Genova leggermente più grande di quello della Vespa 98.


Vespa 125

Il telaio di questo modello è uguale a quello del modello 1948 con alcune modifiche. Il rinvio delle aste del cambio in questo modello è misto bacchetta-filo. L’asta del comando del cambio si interrompe quando fa ingresso nel telaio all’altezza del piantone sterzo e riappare in prossimità del perno di fissaggio della traversa motore, le due parti sono unite da un filo unipolare d’acciaio armonico. Nel devio luce viene inserito il pulsantino arresto motore. Le guarnizioni delle sacche laterali cambiano colore e diventano grigie E la prima Vespa che monta il blocca sterzo con chiave che agisce sul tubo sterzo. Per la prima volta si adotta anche un cavalletto centrale con le estremità del tubo schiacciate e arricciate verso l’alto.

 

 

 

Vespa 125 Corsa
Aumentando la cilindrata a 125 nei modelli di serie, conseguentemente anche i modelli da corsa si adeguano. Questo modello ha il telaio costruito interamente in lega di duralluminio completamente fatto a mano. Lo scudo è talmente avvolgente che funge quasi da carenatura. Il manubrio molto stretto più inclinato verso il basso con la caratteristica di avere per la prima volta i comandi del cambio a fili anticipando di due anni la produzione di serie. La posizione della guida abbassata grazie alla sella più lunga e arretrata e dall’ormai tipico serbatoio a sbalzo che viene stretto dalle gambe del pilota. Il motore derivato da quello della Vespa 125 di serie dello stesso anno, è elaborato nelle parti interne, i carter come nel modello precedente sono tagliati per aumentare l’inclinazione in curva.

 

 

 

 

Vespa 125 V15T
E’ la prima vespa che nella parte posteriore ha la scocca senza le nervature, il telaio nelle fiancate laterali è completamente liscio. Il cavalletto non ha più la parte terminale a riccio ma monta delle scarpette in gomma. Il faro anteriore diventa per la prima volta registrabile allentando i due bulloncini di fissaggio al parafango.

 

 

 

 

 

Vespa Montlhery
Anche se la Vespa non è stata concepita per le competizioni, la Piaggio ha deciso di misurarsi nelle competizioni preparando presso il proprio reparto esperienze di esemplari elaborati grazie alla grande affidabilità dei suoi motori resistenti ad ogni sforzo. Siamo nel 1949 ed il compito di realizzare questo programma è affidato agli ingegneri Casini e Carbonero. La macchina deve essere più possibile vicina ai modelli di serie, il motore deve essere lo stesso come pure le strutture del telaio e delle sospensioni. Per la carenatura non è un problema data la lunga esperienza della Piaggio alle forme aerodinamiche. Viene realizzata in due parti, di cui l’anteriore perfettamente a sagoma del pilota che assume se pur abbassata una posizione identica alla Vespa di serie. La parte posteriore a forma di codone forma un tutt’uno con la linea dei fianchi e della schiena del pilota. Il telaio costruito in lega di duralluminio, il serbatoio molto capiente parte da dietro la schiena del pilota attraversando la sella esce di nuovo tra le gambe del conduttore. All’interno della carenatura sono stati montati due accumulatori per alimentare il piccolo faro anteriore. il 23 marzo 1950 un gruppo di tecnici guidati da Carbonero e Casini ed i piloti Mazzoncini, Spadoni e Castiglioni partono per Montlhery in Francia. Al mattino del giorno 24 hanno inizio le prove malgrado le condizioni atmosferiche non buone. Spadoni cade durante le prove e viene rimpiazzato da Bruno Romano. Hanno così inizio i tentativi ufficiale che danno subito buoni risultati tanto che, pur con una sospensione per maltempo e ripresi il giorno 6 aprile, si concludono felicemente alle ore 1,11 del 7 aprile con il bottino invidiabile di 17 record mondiali.


Vespa 125 V30T

in questo modello le pedane poggiapiedi si allungano nella parte posteriore per migliorare l’appoggio dei piedi del passeggero. Nel gruppo sospensioni anteriori viene aggiunto l’ammortizzatore idraulico. Sul mozzo anteriore è montato un coprimozzo in alluminio dello stesso colore della Vespa. La sella, di forma diversa, di colore verde scuro è chiusa nella parte anteriore e nasconde il movimento elastico. Il fanalino posteriore è per la prima volta di forma rettangolare. Il pedale freno posteriore di nuova forma, comato ì, in lamiera stampata con un gommino nero rettangolare è fissato con un perno saldato sul telaio. Cambia il sistema di bloccaggio manubrio al tubo sterzo, viene messa da parte la zeppa del tipo utilizzato nelle pedivelle delle biciclette, sostituita da un bullone da 10 mm dotato di dado e rondelle per una più facile centratura del manubrio.

 

 


Vespa Siluro
Dopo l’eccezionale prestazione ottenuta nel record di velocità sulle lunghe distanze, la Piaggio volle dare dimostrazione su come costruire un veicolo velocissimo, a tale scopo gli ingegneri D’Ascanio e Casini realizzano un veicolo che non ha poco a che vedere con la vespa se non la posizione del motore e le ruote di piccolo diametro. Il guscio realizzato in duralluminio munito di una vistosa pinna di coda ha una struttura aerodinamica, il pilota trova posto in ginocchio e sporge dalla carenatura con il dorso e parte del casco quest’ultimo appositamente realizzato con una prolunga dietro la nuca. La visibilità è assicurata tramite un piccolo finestrino nella parte anteriore. Viene scelto un motore a cilindro orizzontale con pistoni contrapposti e camera di scoppio in comune, i due carburatori a corpo verticale sono montati al di sopra dei cilindri, monta un radiatore sul lato sinistro l’albero motore trasmette il movimento in modo analogo a quello dei motori di serie. Questo mezzo ha permesso a Mazzoncini di percorrere il chilometro lanciato, il 9 febbraio 1951 sull’autostrada Roma Ostia ad una media sui due passaggi di ben 172,164 km/h record assoluto per una classe 125.

 


Vespa 125 (Mercato Svizzero)
Questo modello si distingue da quello del mercato italiano per tre particolari. I porta targa sono due, uno tradizionale e l’altro è posto sul parafango e faro anteriore per adeguarsi alle normative svizzere che prevedono la targa ripetitiva. Il contachilometri di serie perché obbligatorio e la frenatura è integrale ed è comandata dalla leva destra posta sul manubrio. Con il freno a pedale è possibile agire solo sulla ruota posteriore come il modello italiano. Le caratteristiche tecniche sono come quelle della Vespa 125 del 1951.

 

 

 

 


Vespa Sport 6 giorni

Alla Piaggio ci si impegna a partecipare a manifestazioni di tipo regolaristico molto seguite in quei anni e validamente portate avanti con l’ausilio di Vespa Club Italia. Lo scooter di Pontedera si mette in evidenza con piloti come Mazzoncini, Castiglioni, Spadoni, Opessi e Cau. Tra tutte le gare importanti in cui la vespa ha colto significativi successi citiamo la “Sei giorni Internazionale” di Varese del 1951 vinta appunto dalla squadra della Piaggio. In particolare sono stati preparati alcuni esemplari all’interno del reparto Esperienze. La scocca è quella del modello 51 cui è stato applicato un serbatoio di maggior capienza che sporge dietro la sella in una sorta di gobba sulla cui sommità si trova il bocchettone di riempimento. In mezzo alle gambe trovano posto due ruote di scorta, le sospensioni sono più robuste, il motore 125 ovviamente potenziato.

 

 


Vespa Sport
Già nel 1948 derivata direttamente dalla serie ed andando avanti fino al 1951 sono stati costruiti vari modelli di Vespa Sport il veicolo si differenzia per aver lo scudo anteriore più stretto e più chiuso, la pedana rialzata, il manubrio più stretto, lo sportello del carburatore bombato, il potenziamento del serbatoio che sporge nella parte posteriore dietro la sella. Il gruppo termico ha i condotti lucidati, un diagramma di distribuzione diverso un carburatore di tipo sportivo con aspirazione a cornetto. la marmitta esternamente uguale al modello di serie ma completamente modificata nell’interno, ruota di scorta di serie messa in particolare posizione a far si che il pilota possa stringere le gambe su di essa e fare corpo unico con il mezzo per avere una guida più motociclistica.

 

 

 


Vespa 125 Hoffmann (Germania)

Già nel 1949 alla fiera di Francoforte la Vespa viene presentata e attira l’interesse del noto industriale Hoffman, che successivamente chiede la licenza di poter produrre in Germania la Vespa. In poco più di un anno, mette in produzione la Vespa. Anche in Germania viene accolta con simpatia. Il modello in questione corrisponde alla vespa prodotta in Italia nel 1950 con poche modifiche.

 

 

 

 


Vespa Douglas (Inghilterra)

L’accordo con la Douglas, una ditta operante in vari campi, come licenziataria in Inghilterra per Piaggio risale al 1949. Il 15 marzo 1951 viene prodotta la prima Vespa Douglas. Quindi contemporaneamente alle altre nazioni, la Vespa ha il suo esordio anche in Inghilterra, paese tradizionalmente produttore di motocicli ma che trova nello scooter Italiano un punto di riferimento che durerà nel tempo. Il rapporto con la Douglas dura diversi anni con accordi sia di licenziataria, sia come importatrice. La Vespa è presente ancora oggi in Inghilterra direttamente dalla casa madre. Al pari delle altre nazioni la vespa si inserisce nel costume inglese, accetta la simpatia che la Vespa porta adattandola però alle esigenze anglosassone. La Vespa è simile alla 125 del 1949 modello italiano con il cambio a bacchetta. Sul copri sterzo è visibile la scritta Vespa sormontata dalla scritta Douglas in corsivo. Successivamente viene prodotto un modello che, ricalcando il modello italiano del 1951 ora con cambio a filo, ha la particolarità inedita di aver un faro collocato all’altezza dello scudetto Piaggio.

 


Vespa Allstate (USA)
La ditta SEARS & ROBUK CO. Non ha negozi ma vende i suoi prodotti sul catalogo con spedizione direttamente a domicilio. Come primo lotto la ditta a acquistato 1000 vespe con il codice 788.100, il modello è simile al modello “U” del 1953 e senza ammortizzatore sulla sospensione anteriore. Lo stemma sullo scudo è smaltato a caldo il pedale del freno è d’acciaio zincato con il gommino di protezione le strisce pedana sono solo di alluminio senza gomma come quelle montate sull’Ape in seguito, la leva della messa in moto in alluminio con trattamento di passivazione anti ossido con gommino di protezione, lo stemma smaltato nello scudo scompare lasciando il posto a quello di alluminio che rappresenta gli Stati Uniti d’America posizionato sul lato destro dello scudo al posto della scritta Vespa. Dalle poche notizie che si hanno la Sears ha cessato l’importazione delle vespe Allstate nel 1966 con il modello 125 VNB di colore rosso chiamata non più Allstate ma Sears.

 


Vespa 125 V33T

Nel 1952 non ci sono variazioni di rilievo ad eccezione dell’ammortizzatore anteriore maggiorato, verso la fine serie si montano delle molle sella zincate e il fanalino posteriore uguale al modello1953. Il colore è lo stesso del modello 1951.

 

 

 

 

 


Vespa Sport (sei giorni)
L’esemplare fotografato, l’unico di nostra conoscenza in stato di conservazione, ha all’attivo poche centinaia di chilometri tutte effettuate dal proprietario in gare rievocative. Questo modello è quello più vicino al modello ufficiale che ha corso la Sei Giorni. Esteticamente simile si distingue a prima vista per il faro che è l’unico particolare di serie, non ha lo sgocciolatoio sulla pedana che evita la permanenza dei detriti e delle acque raccolte nei percorsi in fuoristrada. La ruota di scorta da 8 pollici è singola e non ha integrato nel fissaggio superiore, il porta tabella di marcia. I pneumatici rinforzati e con mescola speciale sono stati costruiti appositamente dalla Pirelli e recano la scritta Z corsa.

 

 

 

Vespa 125 VM1T
Viene rinforzata la parte centrale e anteriore della scocca. Viene allargato il rinforzo del bordo scudo in alto. La calandra anteriore e la parte posteriore a fine scocca sono allargate per irrigidire la struttura. Il cofano motore sempre in alluminio ha una nuova forma: non è più aperto all’altezza della ventola e ha sette feritoie per il passaggio dell’aria raffreddamento motore. la sella è più confortevole ed è equipaggiata con molle biconiche e maniglia cromata, il copri sella è di colore verde scuro. Il faro anteriore e di dimensioni grandi 105 mm di diametro. Il fanalino posteriore è più lungo. Cambia l’interruttore luci, tutto in plastica è di colore grigio con il logo Vespa in rilievo sul coperchio. Le posizioni rimangono tre, spento-anabbagliante-abbagliante. Il filo della frizione e del gas entrano nel manubrio, passando attraverso il supporto centrale, che in questo modello è di colore della Vespa. Il manubrio si presenta più pulito e razionale senza fili esterni, con lieve modifica dell’impugnatura dei comandi frizione e freno anteriore. Sulla pedana i puntali dei profili sono di nuovo disegno e presentano una linguetta per fermare meglio il profilo in gomma, anche i rivetti di ancoraggio cambiano forma con testa a goccia di sego, la capacità del serbatoio aumenta a litri 6,25 il peso aumenta da 84.200 a 86 kg.


Vespa 125 U
Il cofano motore, di misure ridotte, è fissato alla scocca con 4 viti e ha un profilo in gomma grigia, è possibile accedere alla candela senza smontarlo. La sacca porta attrezzi è anch’essa di dimensioni più ridotte è fissata al telaio con una serie di viti ed ha la stesa guarnizione del cofano motore. Lo sportello non presenta nessun gancio ed è sollevabile tramite un piccolo rilievo e una molla sagomata. Il parafango, di ridotte dimensioni ma nella linea armonica, è sagomato sulla piega del tubo sterzo. E il primo modello che monta un faro di piccole dimensioni nel supporto manubrio. La sella è di dimensioni più piccole con molle coniche di colore verde scuro, la scritta verde verniciata sullo scudo, lo stemma piaggio in ottone stampato e verniciato, il pedale freno in alluminio grezzo senza gommina, fanalino posteriore della vespa 1953, profili pedana in alluminio stampato compreso i puntali la sospensione anteriore e priva di ammortizzatore, non è dotata di blocca sterzo.

 


Vespa Sport

Nel 1953 con questo modello ha fine la serie della Vespa Sport. Il colore è lo stesso del modello di serie dello stesso anno (grigio beige pastello). esteticamente è simile al modello precedente, monta un ammortizzatore anteriore più robusto, il tappo del serbatoio della miscela ad apertura rapida e innesto a baionetta. Il motore deriva dalla vespa modello 53 con le variazioni del gruppo termico uguale alla sport 1952 ad esclusione della posizione della candela che in questo modello è inclinata verso l’alto. Il selettore del cambio è all’interno del motore, cambia il cofano motore che è diverso disegno e in lamiera d’acciaio. I cerchi ruota sono gli stessi del modello sport 1952.